Per capire cosa sia la Fisiatra abbiamo necessità di comprendere due termini fondamentali, di uso comune, ma che molti interpretano a loro modo non conoscendone il vero significato.
Ho avuto modo di constatare, durante l’attività professionale svolta in quest’ultimo ventennio che molti, anzi troppi tra gli operatori sanitari, non abbiano chiaro il significato di questi due termini (spesso perciò impropriamente utilizzati), senza compredere però il significato dei quali non può neanche comprendersi quello della Fisiatria.
Ma cos’è una DISABILITA’?
E cosa significa HANDICAP?
La Fisiatria è una branca interdisciplinare (abbraccia tutte le altre specialità della medicina) e concentra i propri obiettivi sulla riduzione o scomparsa dell’handicap prevedendo per due disabilità sovrapponibili due progetti completamente differenti.
Ma perché?
Partiamo dal concetto americano:
IMPAIRMENT DISABILITY HANDICAP
(DANNO) (DISABILITA’) (SVANTAGGIO)
Il DANNO, sia esso funzionale e reversibile (ad es. colpo della strega da contrattura muscolare, sindrome influenzale con febbre da viremia) o permanente ed irreversibile (ad es. ictus cerebrale ischemico), comporta una disabilità che sarà proporzionale al danno stesso: pari danno, pari disabilità.
La DISABILITA’ possiamo definirla come “l’incapacità per un soggetto di compiere una azione considerata normale per un essere umano qualunque”; quindi le conseguenze del danno vengono comparate alle funzioni che chiunque può essere in grado di svolgere.
Cerchiamo di spiegarci meglio: un soggetto colpito da influenza con febbre alta (danno) non può, a differenza di un essere umano qualunque andare al lavoro (disabilità temporanea). Un soggetto colpito da ictus cerebri esitato in afasia (disabilità rappresentata dall’impossibilità di parlare) a differenza di un altro essere umano non riesce ad esprimersi verbalmente.
La disabilità comporta un HANDICAP (svantaggio) che però dipende esclusivamente da quell’essere umano e non può essere comparato a nessun altro! E’ su questo che va costruito un progetto riabilitativo: sulla persona, con le proprie uniche caratteristiche, aspettative, costruendo un Progetto Riabilitativo Individuale, personalizzato per le specifiche esigenze, sotto la responsabilità del medico specialista in Fisiatria.
Per tornare all’esempio prima citato, due soggetti colpiti da un ictus (morte di cellule cerebrali) e con la stessa disabilità (afasia) possono avere due svantaggi (handicap) completamente diversi. Basti pensare, ad esempio, che il primo svolgeva (e svolge tutt’ora con soddisfazione) l’attività di agricoltore, con pochissimi contatti sociali durante la giornata mentre il secondo svolgeva l’attività di speaker radiofonico: si possono intuire i due differenti handicap per i soggetti e la contestuale necessità di costruire un progetto per migliorare la qualità di vita che sia obbligatoriamente personalizzato.
Per la sua caratteristica interdisciplinare è suddivisa in vari settori, a seconda degli organi e/o apparati maggiormente deficitari (riabilitazione ortopedica, neurologica, cardio-vascolare, respiratoria, gastroenterologica, uroginecologica, oncologica, psichiatrica, ecc.).
La Fisiatria non si occupa però del problema della persona, ma aiuta la persona a risolvere e/o le insegna a gestire i problemi (svantaggi) attraverso una presa in carico multidisciplinare che inizia con una diagnosi funzionale e la successiva redazione di un Progetto Riabilitativo Individuale mirato, con specifica del piano di trattamento e verifica in itinere dei risultati ottenuti, attraverso riunioni d’equipe su ogni singolo caso, sotto la guida e responsabilità del medico specialista di riferimento (Fisiatra).